INDIRIZZO AI MOTIVI DEL REFERENDUM

Dopo le dichiarazioni dell’Amministratore delegato di ALIA Alberto Irace sentiamo di ribadire nuovamente il fatto che l’accesso agli atti lo presenteremo secondo i termini di legge che ce lo permettono, sul resto ricordiamo che nel percorso avvenuto fin qui abbiamo incontrato un cammino a ostacoli nel tentativo di capire quale  fosse la tecnologia proposta, tecnologia su cui ALIA e gli altri proponenti hanno ampiamente rassicurato i presenti agli eventi informativi organizzati da loro e con gli onori di casa della giunta di Empoli. Rassicurazioni curiose visto che l’impianto risulta essere in fase di progettazione.  Avevamo già espresso forti dubbi sul dimensionamento, sulla localizzazione e su tutta una serie di criticità che già erano probabili e che adesso si sono trasformati in certezze. Abbiamo espresso dubbi sulla modalità opaca con cui è stata portata avanti tutta l’operazione e li ribadiamo.

Alla luce di tutto questo non crediamo più che sia il momento di stare a concertare con voi come si costruisce un impianto, questo progetto è da ritirare.

Su quanto riguarda la questione rifiuti, adesso può essere il momento per pensare a un tavolo con tutta la cittadinanza basato su degli strumenti partecipativi reali, con la nostra Sindaca che si dovrebbe fare portavoce, assieme a tutti gli altri Sindaci del circondario, per la ferma richiesta di un piano regionale dei rifiuti in cui la politica si riprenda il suo ruolo. Un piano regionale dei rifiuti la cui costruzione non deve essere delegata a privati. Quello dei rifiuti è un problema collettivo che necessita di risposte a breve, medio e a lungo termine. Secondo noi sono da evitare le logiche finanziarie e il gigantismo che ne consegue. Trasformare un problema in un businness non ci sembra proprio una buona idea.

Anche sulla Multiutility, che dovrebbe realizzazione il gassificatore entro 5 o 6 anni e poi gestirlo nei successivi 30 anni per poi dismetterlo, sono emerse notevoli criticità. Anche sulla Multiutility vogliamo chiedere alla cittadinanza se è d’accordo o meno alla sua realizzazione, come sul gassificatore, attraverso lo strumento referendario, in questo caso abrogativo, della delibera del CC di Empoli che istituisce questa società mista pubblico-privato quotata in borsa, soggetta quindi ai “capricci” di quel mercato folle più che alle effettive ragioni dei cittadini, degli utenti, dell’ambiente e degli stessi dipendenti di queste aziende che operano in regime di monopolio naturale. Il punto è che questo sistema crea un conflitto di interesse tra Amministratori comunali pro tempore proprietari delle azioni pubbliche e privati del mondo della finanza. Questi secondi interessati esclusivamente alla valorizzazione a breve termine del capitale, in contrapposizione agli interessi collettivi di una vasta area di due milioni di cittadini che viceversa hanno interessi di lungo e lunghissimo termine. Questo conflitto d’interessi a Empoli lo abbiamo già subito pesantemente per la vicenda keu e lo conosciamo assai bene.

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One thought on “INDIRIZZO AI MOTIVI DEL REFERENDUM

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  1. Sono perfettamente d’accordo su quanto espresso sopra. E’ abbastanza improbabile riuscire a scoprire cosa accade in un impianto del genere per funzionare: ci sono segreti industriali. Quindi credo che non si otterrà nulla chiedendo di controllare il progetto. E’ stato detto che ci saranno i controlli di ARPAT, ASL, VIGILI DEL FUOCO, ma si tratta di controlli standard che si fanno anche se si chiede l’autorizzazione per iniziare un “allevamento di polli”.
    Se andrà in funzione, ARPAT controllerà le varie EMISSIONI, ma (ammesso che le analisi siano fatte veramente con tutta le prassi) anche con valori fuori dalle norme, sarà ben difficile bloccare l’impianto, considerando gli interessi in gioco : basti pensare all’ ILVA di Taranto
    Bisogna insistere sulle criticità del “progetto” per non farlo realizzare e cioè:
    1) E’ assolutamente spropositato per sostenere le necessità dei rifiuti di Empoli.
    2) La zona prevista per la realizzazione dell’impianto è densamente popolata, vicino ad abitazioni, strade e ferrovie.
    3) E’ sperimentale : per questo, magari, sarebbe bene approfondire le notizie su quelli esistenti in Giappone e, comunque, non si inizia con una cosa “sperimentale” così enorme, in una zona con varie criticità.
    Sono pienamente d’accordo anche sul fatto di insistere per studiare il problema “rifiuti” (in Toscana e “ovunque”) e cercare soluzioni alternative.
    Grazie per l’attenzione

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