Leggendo i molti articoli usciti in questi giorni riportanti le posizioni e argomentazioni di vari esponenti del mondo politico sulla questione multiutility, colpisce in modo particolare quello della ex sindaca di Empoli Brenda Barnini, avente chiara finalità di posizionamento politico all’interno del suo partito, rispetto al quale ci sentiamo nostro malgrado in dovere di intervenire facendolo esclusivamente sui contenuti tecnici e normativi per i quali sono dovute adeguate precisazioni onde evitare fraintendimenti nei lettori.
Nell’articolo si afferma che “Aggregazione serve per impedire che i servizi pubblici finiscano in mano ai privati“. Nella realtà l’unico e solo modo per impedire che i servizi pubblici finiscano in mano ai privati è con la gestione diretta dei comuni in forma associata, come previsto dalla Costituzione Italiana Art. 43 e riconosciuto dalla Comunità Europea, che permetterebbe di non mettere più a bando di gara la gestione dei servizi, mentre con una multiutility mista pubblico privata come da lei proposta succederà inevitabilmente il contrario, ovvero che prima o poi perderemo i bandi di gara e con loro la gestione dei servizi che andrà nelle mani dei privati.
Parlando del tema rifiuti prosegue affermando che “nessun progetto di sviluppo e progresso della Toscana può esistere senza il protagonismo di Firenze e dei suoi amministratori“. Su questo è bene ricordare che Firenze arriva appena al 53% di raccolta differenziata, pensare quindi che un comune con conclamate incapacità gestionali debba essere protagonista vuol dire obbligare tutti gli altri più virtuosi a regredire verso l’ultima della classe. Firenze deve accettare di imparare da chi già fa meglio di lei, quindi non protagonista ma attenta studentessa. Anche sulla gestione dell’acqua Firenze con Publiacqua non Continue reading “Se l’obiettivo è rafforzare le aziende pubbliche toscane iniziamo a parlarne seriamente”