Il nodo dell’accorpamento e la gestione politica del referendum Una scelta che continua a limitare la partecipazione
Apprendiamo con preoccupazione che, nonostante il sindaco abbia chiarito che nel 2026 intende proporre una modifica della delibera originaria sulla Multiutility, resta in piedi il rifiuto di accorpare il referendum comunale alle elezioni regionali del 2025, rifiuto motivato con un parere ministeriale che lo stesso sindaco ha pubblicamente definito non vincolante.
Questo significa che la decisione di non accorpare è una scelta politica pienamente autonoma, presa nonostante il parere ministeriale abbia il compito di evidenziare alcune complicazioni tecniche, agevolmente superabili, e non quello di costituire condizione per un divieto. Di fatto, si rinuncia a favorire la partecipazione e contenere i costi, come invece prevedono la legge e lo statuto comunale.
È sempre più evidente che l’obiettivo sia evitare l’election day, proprio per scongiurare l’effetto che avrebbe un’ampia partecipazione: il raggiungimento del quorum, che renderebbe il voto vincolante. Così facendo, si limita di fatto l’esercizio della sovranità popolare, che l’Art. 1 della Costituzione affida ai cittadini venendo meno al compito che spetta allo stato di rimuovere gli ostacoli che limitando la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono l’effettiva partecipazione di tutti Continue reading “Il nodo dell’accorpamento e la gestione politica del referendum Una scelta che continua a limitare la partecipazione”