AMMISSIONE UFFICIALE: ALIA non crede di potersi qualificare come un’azienda dipendente dell’amministrazione comunale.

Era il 28 aprile 2023 quando il gruppo consiliare Sinistra Progetto Comune di Firenze inoltrava una richiesta di accesso atti ad ALIA per conoscere documenti redatti con altri enti sulla multiutility e accordi/contenziosi su partecipazioni indirette. Dopo circa un mese lo scorso 25 maggio ALIA ha dato risposta ufficiale ai consiglieri di Firenze negando l’accesso ad ogni tipo di atti dell’azienda motivando così:

“La partecipazione del Comune da Lei rappresentato nella compagine sociale della Scrivente NON CONSENTE DI RITENERE CHE L’ENTE ESERCITI UN’INFLUENZA DOMINANTE SULLE DECISIONI ASSEMBLEARI PIU’ SIGNIFICATIVE”

“CIO’ LASCIA DUBITARE CHE ALIA Servizi Ambientali POSSA effettivamente QUALIFICARSI alla stregua di UN’AZIENDA DIPENDENTE DELL’AMMINISTRAZIONE COMUNALE”.

Per la lettura della risposta integrale di ALIA vi rimandiamo a fine di questo post.
La gravità e la brutalità con le quali queste affermazioni sono state fornite da Alia al suo maggiore azionista sono pari soltanto all’assordante ed imbarazzante silenzio di tutti quei sindaci e esponenti politici che stanno spingendo per la privatizzazione e finanziarizzazione di questo e di tutti gli altri servizi primari attraverso l’operazione multiutility toscana.
Una su tutti la sindaca di Empoli Barnini che di questo progetto di cessione di controllo è sempre stata ed è ancora tra i primi e più convinti proponenti. A tal proposito ricordiamo alcune delle sue dichiarazioni rilasciate a varie testate giornalistiche per le quali sarebbe opportuno che adesso desse una spiegazione a tutti quei cittadini che, in conseguenza diretta delle sue azioni e di quelle di altri sindaci, non potranno più esercitare il loro diritto naturale di indirizzo sulle decisioni assembleari di Alia e quindi anche sulle altre aziende di servizi che sempre gli stessi sindaci hanno generosamente ceduto ad Alia.

BARNINI
Il 51% deve rimanere pubblico.
“Paradossalmente, rispetto a come siamo oggi con gas, rifiuti ed acqua, si diventa più controllori di quanto non lo siamo ora. Nessuno dei soggetti privati potrà infatti detenere più del 5% delle quote e, ad esempio, una situazione come quella attuale di Acque dove un privato ha il 49% e quindi molto peso, non potrà più succedere. Capisco le preoccupazioni, ma la scelta è ponderata, viene da una comparazione con altre realtà ed è l’ultima occasione.”
E’ vero che Empoli perderà di valore con la Multiutility?
“E’ chiaro che l’impegno che abbiamo messo nei mesi scorsi per arrivare a questo primo passo concreto dimostra che le valutazioni della nostra amministrazione e di quelle del territorio sono positive. In queste pesa anche il fatto che il progetto fa in modo che l’Empolese-Valdelsa resti in questo modo unito per avere poi un peso specifico molto rilevante nei futuri assetti. Il Comune di Firenze, che è il più pesante, non avrà la maggioranza assoluta e quindi dovrà interloquire con gli altri soggetti. Di fatto, noi veniamo dopo il capoluogo e Prato. Siamo il terzo soggetto. I numeri sconfessano chi dice che perderemo di peso. Ovvio che, in una dimensione più grande, sarà importante essere più bravi, regola che comunque vale in ogni campo.”
GoNews 10 NOVEMBRE 2022
“C’è stata la giusta richiesta di portare avanti il progetto come lo avevamo pensato. A questo passo – dice la stessa Barnini – dovrà seguire la costituzione di una holding che veda tutte le partecipazioni pubbliche messe insieme fino ad arrivare alla quotazione in borsa. Serve un salto di qualità dal punto di vista degli investimenti, ma senza perdere di vista la necessità di mantenere il controllo pubblico”.
La Nazione 27 gen 2023
“Il progetto della multiutility – spiega la sindaca Barnini a t24 – prevede già la nascita di una holding controllata da tutti i Comuni (per adesso sono 66, ndr); all’interno di questa holding noi formeremo una sorta di patto di sindacato, sotto forma di consorzio o di holding di secondo livello, per avere uno strumento di raccordo tra i Comuni ex-Publiservizi”. L’obiettivo è quello di non disperdere la voce del territorio, impegnandosi a esprimere indirizzi comuni: “E’ una scelta ‘fisiologica’ – aggiunge la sindaca – per dare una risposta al bisogno di controllo e rappresentanza dei territori in un’azienda diventata più grande”
t24 02 FEBBRAIO 2023
Queste sono solo alcune delle tante dichiarazioni che la sindaca ha rilasciato in questi mesi e che risultano in realtà essere quanto di più lontano ci sia dalla realtà dei fatti.
Realtà dei fatti in cui un funzionario della pubblica amministrazione non è più in grado di ottenere informazioni e quindi di espletare l’esercizio della sua funzione e del suo mandato verso i cittadini e verso l’azienda, e non stiamo parlando di un funzionario di un comune qualunque, ma di un funzionario del comune di Firenze, ovvero il maggiore azionista di Alia.
Ci spieghi la sindaca, magari facendosi aiutare da tutti quei sindaci che come lei in questi mesi si sono prodigati in comunicati rassicuranti e magnificenti sulla capacità di controllo dei comuni nella nuova multiutility, cosa intendono fare per riappropriarsi di quanto hanno ceduto ad un ristretto gruppo di manager, perchè quello di cui ci hanno privati tutti (loro compresi) è di fatto il controllo e la capacità di decidere costi e qualità dei servizi che noi tutti siamo obbligati a ricevere da Alia, senza alternative di scelta e adesso anche senza possibilità decisionale in casa nostra sul nostro territorio.
Complimenti per il capolavoro che avete concepito e grazie per tutto l’impegno che ci state mettendo, ve ne saremo riconoscenti a lungo ogni volta che la tariffa aumenterà e ogni volta che vi vedremo in riunione con il CDA di Alia quando ci saranno da prendere i dividendi generati da questi aumenti.
Quello che invece vorremo vedere, sarebbe magari, una riunione con il CDA di Alia mentre battete i pugni sul tavolo per pretendere di trovare modi per calmierare le bollette e magari migliorare i servizi, ma questo sappiamo bene che rimarrà come un sogno proibito almeno fino a quando usciremo finalmente da tutto questo a riveder le stelle.
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RISPOSTA INTEGRALE DI ALIA
La presente in risposta alla richiesta di accesso agli atti richiamata in oggetto, pervenuta alla scrivente a meno posta elettronica certificata in data 28 aprile 2023 (prot.. Alia n. 01-2023 20573 del 28,04.2023).
Abbiamo esaminato con la dovuta attenzione la Sua istanza di accesso, anche in ragione della circostanza che la stessa viene motivata per esigenze correlate all’esercizio della funzione di consigliere comunale.
Ci corre l’obbligo di evidenziare, peraltro, che il diritto di accesso dei consiglieri comunali previsto dall’art. 43, d, Igs. 18 agosto 2000, n_ 267, ‘può riguardare gli uffici comunali, le aziende speciali e le societa di gestione di servizi pubblici in cui il Comune abbia partecipazione totalitaria oppure maggioritaria (Cons. Stato, V, 17 gennaio 2014, n.200). Ciò in quanto l’accesso consentito al consigliere comunale è diretto a rendere concreta la possibilità di conoscere documenti considerati utili all’espletamento del mandato: ma tale ratio ricorre solo quando la società partecipata rientri “integralmente nell’ambito istituzionale e amministrativo dell’Ente esponenziale in nome e per conto del quale il mandato rappresentativo viene esercitato’ (Tar Toscana, l, 7 giugno 2005, n. 2785); non è prevista quale generica “pretesa curo dell’interesse pubblico connesso al mandato conferito’ (Cons. Stato, V, 9 novembre 2017, n. 5176).
La partecipazione del Comune da Lei rappresentato nella compagine sociale della Scrivente non consente di ritenere che l’Ente eserciti un’influenza dominante sulle decisioni assembleari più significative, requisito richiesto dalla giurisprudenza più recente in materia per “evitare una estensione indebita della situazione 199 ‘dipendenza’ rispetto all’ente partecipante […Ì e di dilatare oltre il lecito la disciplina pubblicistica rispetto o quella che, salvo eccezioni, regola la vita della società” (Cons, Stato, V, 28 marzo 2023, n_ 3157).
Ciò lascia dubitare che Alia Servizi Ambientali possa effettivamente qualificarsi alla stregua di un’azienda dipendente dell’Amministrazione comunale, difettando perciò il presupposto soggettivo di cui all’art. 43 del Igs. 18 agosto 2000, n. 267.
In secondo luogo, la Sua istanza è diretta ad acquisire documenti riferiti a trattative negoziali tra i Soci e dei Soci con i terzi, cioè operazioni intrinsecamente caratterizzate da riservatezza (suscettibili di essere pregiudicate da intempestive diffusioni di notizie): tanto più in quanta riferiti a una società come Alia, che ha emesso uno strumento finanziario, e quindi è chiamata — anche in applicazione della disciplina MAR di matrice eurounitaria – a valutare responsabilmente e con particolare prudenza il rischio che la diffusione di informazioni commerciali e industriali (o comunque a carattere economico) riservate possa pregiudicare gli interessi pubblici e privati sottesi o correlati alle vicende del mercato obbligazionario.

Per tali complessive ragioni riteniamo che la Sua istanza – allo stato – non possa essere accolta.

Cordiali saluti

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