📣 Il nostro comitato referendario deve pagare l’occupazione di suolo pubblico per raccogliere le firme

Il nostro comitato referendario deve pagare l’occupazione di 4 mq di suolo pubblico per raccogliere le firme (se questo avviene per più di 3 giorni al mese), ma un’associazione che ha un punto ristoro per l’intera estate e organizza un festival di 7 giorni occupando l’intero parco di Serravalle con l’evidente scopo di fare profitti non deve pagare niente.

Evidentemente quello che l’amministrazione comunale intende comunicarci con ciò è che non dobbiamo occuparci di quello che viene da loro deciso e di come beni e denari della collettività vengono gestiti, ma piuttosto dobbiamo impiegare il nostro tempo bevendo e danzando.
Lo dimostrano i tanti post del comune e della sindaca sul Beat festival, mentre per la campagna referendaria contro la quotazione in borsa della multiutility, nonostante la nostra denuncia e l’esistenza di un regolamento comunale, abbiamo trovato finora solo un piccolo trafiletto sul sito del comune.

D’altronde questa è solo l’ennesima conferma, dopo che anche per la variante urbanistica, è stato ammesso che sono state accolte le richieste che sono arrivate da quei soggetti che hanno dimostrato maggiori capacità di “investire sul territorio”; ovvero se hai i soldi ti diamo tutto e non paghi niente (come nel caso del Beat festival), o al limite facciamo di tutto per darti quello che chiedi e anche qualcosina di più e a condizioni più che vantaggiose (come nel caso della variante urbanistica).

Insomma se hai realmente l’intenzione di esercitare un diritto costituzionale nell’interesse dell’intera comunità, portando avanti sul territorio del comune di Empoli un’attività che è emanazione diretta della costituzione, devi sottostare in modo ferreo a tutti i regolamenti comunali, ma se hai solo l’esigenza di portare avanti il tuo business, allora le deroghe alla interpretazione dei regolamenti e alla gestione dei beni pubblici comuni trovano in questa amministrazione il loro apice “creativo”.
Insomma chi ha per pagare non paghi e chi non ha per pagare si dia da fare per farlo anche per esercitare un suo diritto costituzionale.

Un’amministrazione che è mossa da questi princìpi non poteva che finire per concepire e promuovere Multiutility e quel modello di gestione dei servizi primari, che come è ormai evidente, porterà più vantaggi ai privati che ai cittadini proprietari dei beni. L’ultimo spropositato aumento della Taric è soltanto l’ultima dimostrazione in ordine di tempo.

Riappropriamoci ora dei nostri beni e della loro gestione, partendo da quella dell’acqua e dei servizi primari prima che sia troppo tardi, FIRMA ADESSO PER IL REFERENDUM, e se lo hai già fatto, informa ed invita tutte le persone che conosci a farlo a loro volta.

Condividete per dare più importanza alla voce di tutti i cittadini. Insieme Uniti Interessati per un dialogo aperto e propositivo. 👋
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