Un mese di silenzio: l’amministrazione continua a sottrarsi al confronto pubblico

Sono passati oltre trenta giorni dal 14 marzo, ma dal sindaco e dalla giunta non è arrivata alcuna risposta puntuale alle numerose domande poste dalla comunità sui disagi e i rischi emersi durante l’alluvione.

1️⃣ ASSEMBLEE DEI CITTADINI IGNORATE
Nelle riunioni autoconvocate la popolazione ha sollevato questioni tecniche, proposto soluzioni condivise e chiesto trasparenza. Il Comune non ha mai fornito chiarimenti ufficiali né ha convocato un tavolo pubblico dove affrontare insieme il problema che riguarda l’intera città.

2️⃣ 600 000 m² DI NUOVO CEMENTO (PSI + POC) AD AGGRAVARE LA SITUAZIONE
Gli uffici regionali e la cittadinanza hanno chiesto di sospendere quelle previsioni urbanistiche, dimostrate ancora più pericolose e inutili dagli allagamenti. L’amministrazione ha taciuto, limitandosi a un vago annuncio di riduzione a Ponzano senza specificare quanti dei 10 000 m² di nuova edificazione attualmente previsti rimarranno ad aumentare il carico idraulico sulle abitazioni esistenti.

3️⃣ INTERROGAZIONI CONSILIARI SENZA RISPOSTE
Tutte le opposizioni hanno presentato interrogazioni formali. Sono state tutte rinviate a data da destinarsi, impedendo un confronto in aula consiliare, l’unico luogo istituzionale dove la comunità può ascoltare risposte ufficiali.

4️⃣ EVENTI PUBBLICI MAI CONVOCATI
Da più parti è arrivata la richiesta di assemblee aperte a tutta la cittadinanza. La giunta, invece, continua a scegliere incontri separati con singoli quartieri, frazioni o cittadini, frammentando il dibattito e di fatto evitando un costruttivo e doveroso confronto comune.

5️⃣ CASSE DI ESPANSIONE: SE NE CITA SOLO UNA DELLE CIRCA 20 NECESSARIE
Negli ultimi piani idraulici risalenti a oltre dieci anni fa compaiono decine di casse di laminazione: il Comune parla soltanto delle due sull’Orme, dimenticando che queste rappresentano solo la metà dell’intervento originario previsto. Nulla è stato invece detto sulla cassa alle porte di Ponzano adiacente alla fi-pi-li e ad oggi la più urgente per mettere in sicurezza il quartiere.

6️⃣ RETE FOGNARIA SENZA QUOTE AGGIORNATE E COMPETENZE DISPERSE
Non esiste una mappatura aggiornata né personale interno incaricato di monitorare condotte, reticoli e stati di fatto. L’assenza di figure tecniche dipendenti fa perdere memoria storica e conoscenza pratica delle infrastrutture.

7️⃣ CONSORZIO DI BONIFICA E POLIZIA IDRAULICA DEPOTENZIATI
È sotto gli occhi di tutti che l’azione del Consorzio non sia sufficiente. Negli anni sono state smantellate professionalità storiche – basti pensare al ruolo storico della Polizia Idraulica, un tempo presidio quotidiano di rii, argini e reticoli minori – con i risultati che l’alluvione ha messo in evidenza.

METODO INACCETTABILE
Chiedere la solidarietà dei cittadini solo nell’emergenza, per poi rifiutare offerte di partecipazione, proposte e critiche costruttive, è ingiusto e irrispettoso verso una comunità che ha sempre saputo unirsi oltre ogni barriera o simbolo.

La scelta di incontrare gruppi ristretti anziché l’intera popolazione nasce forse dal timore di affrontare un tema complesso; resta però una pratica da respingere. L’interesse collettivo impone un percorso chiaro, trasparente e condiviso in ogni tappa, sotto gli occhi e alla portata di tutti gli empolesi.

RISTORI SÌ, MA LA PRIORITÀ È LA SICUREZZA
È sacrosanto che chi ha subito danni riceva gli indennizzi. Tuttavia, con le croniche ristrettezze economiche degli enti locali, è ancora più urgente avviare un piano coraggioso di mitigazione del rischio che coinvolga Comune, l’intera cittadinanza, la Regione, il Consorzio di Bonifica e ogni ufficio competente per dare quella spinta necessaria e fondamentale al reperimento delle risorse necessarie, con obiettivi verificabili e cronoprogrammi pubblici.

Solo così si potranno trovare risorse e soluzioni condivise che «soddisfino e stimolino tutti», evitando altri disastri annunciati.

👇 LE NOSTRE RICHIESTE PRIORITARIE

1️⃣ STOP IMMEDIATO AL CONSUMO DI SUOLO
▸ Sospendere i 600 000 m² di nuove edificazioni previsti da PSI e POC.
▸ Rivedere integralmente la pianificazione urbanistica in funzione della sicurezza idraulica.

2️⃣ CONVOCAZIONE URGENTE DI UN’ASSEMBLEA PUBBLICA
▸ Con urgenza il prima possibile, con sindaco, assessori e tecnici, aperta a tutti i cittadini.

3️⃣ PERCORSO DI PARTECIPAZIONE PERMANENTE
▸ Un processo strutturato che accompagni ogni fase decisionale.
Avvio di un processo partecipativo strutturato e permanente che accompagni l’intero iter decisionale e realizzativo.

4️⃣ PUBBLICAZIONE TRASPARENTE DI DATI E CRONOPROGRAMMI
▸ Stato della rete fognaria
▸ Stato del reale e totale fabbisogno delle casse di espansione per l’intero territorio
▸ Revisione di PSI e POC (in particolare i 600 000 m² di NE)

5️⃣ RIPRISTINO E POTENZIAMENTO DELLE COMPETENZE TECNICHE INTERNE
▸ Ripristino o potenziamento di strutture tecniche e figure interne dedicate a difesa del suolo e manutenzione idraulica.

🔔 IL FUTURO DI EMPOLI RIGUARDA TUTTI
Il futuro di Empoli è un affare di tutti. Senza un confronto pubblico vero, si rinuncia alla forza di una comunità che – lo ha dimostrato – sa mettere da parte le divisioni quando si tratta di proteggere il bene comune. Oggi la cittadinanza chiede soltanto di poter lavorare insieme agli enti e uffici pubblici, con trasparenza e continuità, per la sicurezza e la dignità del nostro territorio.

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