Qualcuno dice di non andare a votare al referendum così non verrà raggiunto il quorum perché la gestione dell’acqua è e rimarrà comunque pubblica, ma non è vero.
La normativa riconosce come unica e sola gestione pubblica quella in house.
Le società a totale partecipazione pubblica (come Alia Plures) sono riconosciute dalla legge come soggetti di scopo privatistico e soggette alla disciplina di legge privatistica e quindi a differenza dell’in house devono andare a bando di gara con il rischio reale di perdere la gestione.
Sulla questione di evitare il quorum è chiaramente la conferma che queste persone, che non hanno il coraggio di dichiarare pubblicamente il loro scopo, non vogliono una gestione realmente pubblica e questo si sposa perfettamente con la logica del gestire con scopo privatistico, ovvero fuori dalla possibilità di controllo da parte della collettività attraverso società realmente pubbliche e con modalità democratiche.
Chi vi dice di non andare a votare è una persona che dimostra con queste affermazioni di non avere conoscenza e rispetto alcuno ne delle normative ne tantomeno di voi, questo voto serve eccome è l’unico modo per fermare la strada verso la borsa e dire che acqua e rifiuti devono restare dai cittadini.
Se Empoli non si esprime a decidere per Empoli saranno solo Firenze e Prato che hanno la maggioranza per decidere da sole, il 9 novembre andiamo a votare perché è l’ultima occasione per Empoli per contare davvero.
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