🚀 Confronto tra Candidati Sindaco di Empoli Coordinato dai Comitati Cittadini

Ringraziamo a nome di tutti i comitati e di Trasparenza per Empoli la candidata Maria Grazia Maestrelli e i candidati Andrea Poggianti e Leonardo Masi che si sono presentati per il confronto al Teatro Excelsior il 22 maggio magistralmente diretto e moderato dal giornalista Stefano Tamburini.

Con questo comunicato non intendiamo commentare le posizioni emerse, che tutti potranno ascoltare nel video della serata che pubblicheremo nei prossimi giorni, ma ci teniamo invece a comunicare quello che ha rappresentato questa serata.

Abbiamo lavorato tanto per organizzare questo evento, ma soprattutto abbiamo lavorato tanto prima della campagna elettorale, non per questo evento in campagna elettorale ma per provare a portare tutti in una condizione dove poter discutere e affrontare insieme le problematiche di Empoli, in qualsiasi sede e in qualsiasi momento, quindi anche in quello di campagna elettorale.

Ed è giunto a questo punto il momento di dire una cosa a proposito dei cittadini che si sono impegnati come persone, che hanno partecipato in vari momenti e a vario titolo nei vari comitati. Sicuramente avranno sentito e sentono ancora che prendere queste posizioni è costato loro caro in un certo senso, perché contro tutti alla fine si sono scatenate ondate di insulti e tutta la solita vagonata di prese in giro e odio social, ma questo è il prezzo da pagare quando si fa una ricerca seria della verità con l’obiettivo semplice di porsi delle domande, magari senza trovare la verità assoluta perchè nessuno pensa di avere questo in tasca, ma cercando semplicemente di scavare laddove altri trattano la materia con grande superficialità. Ed è nella superficialità che si scoprono due fattori principali: la mistificazione della realtà e la non trasparenza.

Purtroppo ne abbiamo ritrovato prova concreta nei processi partecipativi, da quello del gassificatore e quello della variate ed altri, fino a quelli mai fatti come quello della multiutility o del raddoppio ferroviario perché non obbligatori ma neanche vietati, se non forse per paura di non poter sostenere le giuste motivazioni qualora ci fossero state.

Arriviamo fino ad oggi al teatro Excelsior, dove impegni improvvisi e sovrapposizione di impegni ci hanno riportato nostro malgrado molto indietro nel tempo. Pensavamo di aver fatto un passo in avanti ci speravamo, però di fronte alla realtà dei fatti realizziamo che non ha più senso spendere tempo e parole sulle mancanze evidenti, ma che piuttosto è il momento di concentrarsi su quella che è stata poi la sorpresa più bella, perché in tutte le storie c’è sempre qualcosa di positivo e va sempre trovato e riportato alla luce, sopra qualsiasi altra cosa.

La cittadinanza inizialmente era evidentemente impreparata al confronto con gli esponenti politici, non aveva i modi per esprimersi e non ne aveva il garbo, perché le era sempre stato negato il confronto, nessuno le aveva mai mostrato, né data la possibilità di confrontarsi, di imparare e di crescere. Nonostante sia stata finora allontanata o comunque non cercata, ha invece dimostrato nell’ultimo periodo di essere cresciuta maturata e di avere imparato come confrontarsi, come esprimersi, come ascoltare e soprattutto come costruire luoghi e occasioni dove portare le proprie istanze al pari delle altre, magari in modo a volte duro, concreto, ma sempre corretto.

Chi purtroppo è rimasto immobile sulle proprie posizioni autoreferenziali e non è riuscito a crescere con noi cittadine e cittadini è chi stasera purtroppo ha disatteso l’ennesima promessa di discussione.

Unisciti a noi per un dialogo costruttivo e inclusivo, perché insieme possiamo fare la differenza.

Hey, ciao 👋
Piacere di conoscerti.

Iscriviti per ricevere aggiornamenti nella tua casella di posta.

Non inviamo spam! Leggi la nostra Informativa sulla privacy per avere maggiori informazioni.

Lascia un commento

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Proudly powered by WordPress | Theme: Baskerville 2 by Anders Noren.

Up ↑