Verso il Referendum – A Empoli riprendiamoci l’acqua!

📅 Lunedì 6 ottobre – ore 21.15

📍 Circolo ARCI Cortenuova, via del Ponte 24

💧 Verso il Referendum – A Empoli riprendiamoci l’acqua!

Le bollette continuano a salire, ma il controllo sui nostri servizi essenziali si allontana sempre di più dai cittadini.

Con la Multiutility i Comuni perdono voce e i cittadini pagano il prezzo più alto.

Ne parleremo insieme per capire come tornare a una gestione 100% pubblica, in house, che garantisca risparmio, trasparenza e controllo reale della comunità.

🗳️ Il 9 novembre si vota: il referendum è la possibilità concreta di restituire a Empoli la facoltà di decidere davvero sul proprio futuro.

Questo referendum non è contro qualcuno ma per restituire ai cittadini di Empoli la possibilità di decidere come gestire i propri beni comuni.

È un’occasione per riprendere in mano ciò che ci appartiene: acqua, energia, rifiuti e trasparenza.

👉 Riprendiamoci tutto. Riprendiamoci l’acqua.

📢 Condividi questo post e invita amici e conoscenti a partecipare: la consapevolezza si costruisce insieme!

Dal voto del sindaco alla quotazione: ecco perché serve il referendum

La Multiutility è ormai nota a tutti come un’operazione finanziaria a trazione fiorentina. Ad Empoli però si tenta di raccontarla come un fatto “empolese”, arrivando a sostenere che una delibera comunale possa addirittura congelare la quotazione in Borsa. La realtà è ben diversa.

La legge già imponeva al Consiglio Comunale un passaggio preventivo prima del voto in Alia: non è cambiato nulla rispetto a prima.

E la promessa di votare contro la quotazione non ha alcun valore concreto, perché la stessa Alia ha dichiarato ufficialmente che fino al 2029 la quotazione non è in discussione. Una promessa sul nulla, insomma: questa amministrazione non sarà mai chiamata a votare la quotazione, parola di Alia.

Nel frattempo però, il 23/10/2024, il sindaco di Empoli ha già votato in Alia la conferma degli indirizzi dati dalla precedente amministrazione Barnini, compreso l’obiettivo della quotazione, con l’approvazione dello statuto e della delibera empolese. È questo il vero punto: con quel voto, la società è stata legittimata a proseguire nel percorso preparatorio alla quotazione.

Se si vuole davvero fermare il processo, occorre un atto chiaro che impegni il sindaco a votare sempre contro qualsiasi atto preparatorio alla quotazione, non solo contro l’atto finale. Cosa che ad oggi non è avvenuta.

E anche se Empoli votasse contro, sarebbero comunque Firenze e Prato, con il loro 56% delle quote, a decidere per tutti. Per questo è fondamentale abrogare la delibera oggetto del referendum: solo così Empoli avrà la possibilità di uscire al momento della quotazione. Altrimenti, con buona pace di tutti, verremmo trascinati dentro la società quotata a forza.

Sul tema del “controllo pubblico” e della volontà di vigilare su Alia, occorre una doccia fredda di realtà.

L’Antitrust ha già scritto nero su bianco che Firenze avrà un controllo esclusivo e negativo sulla società, escludendo di fatto qualsiasi altro Comune.
La stessa Alia, in un documento ufficiale, ha dichiarato al Comune di Firenze: “La partecipazione del Comune da Lei rappresentato nella compagine sociale della Scrivente NON CONSENTE DI RITENERE CHE L’ENTE ESERCITI UN’INFLUENZA DOMINANTE SULLE DECISIONI ASSEMBLEARI PIU’ SIGNIFICATIVE” “CIO’ LASCIA DUBITARE CHE ALIA Servizi Ambientali POSSA effettivamente QUALIFICARSI alla stregua di UN’AZIENDA DIPENDENTE DELL’AMMINISTRAZIONE COMUNALE”. Continue reading “Dal voto del sindaco alla quotazione: ecco perché serve il referendum”

Mercoledì 1 ottobre Assemblea pubblica a FONTANELLA

Mercoledì 1 ottobre Assemblea pubblica di tutta la cittadinanza per parlare seriamente di acqua pubblica e gestione dei servizi pubblici come i rifiuti urbani.
REFERENDUM COMUNALE 09/11/25 AD EMPOLI, PERCHE’ SI?
Riflettiamo su:
Perché le bollette di acqua e rifiuti salgono oltre l’inflazione?
Chi decide le tariffe e come possono essere abbassate?
Quanti soldi delle bollette vanno agli azionisti di Multiutility?
Quale è la qualità dei servizi acqua e rifiuti ad Empoli?
Come possiamo ridurre le bollette e migliorare i servizi?
Cosa cambia il referendum comunale del 9 novembre, ad Empoli?
Noi siamo cittadine e cittadini come voi che vogliono capire dove vanno i nostri soldi ed i beni comuni, ci informiamo sulle carte ma ancor più nei contatti con le persone come noi.
Partecipa all’incontro: informarci è il primo passo per migliorare

Assemblea pubblica di presentazione del comitato Empoli del SI

Nel 2024 Alia firmava un accordo con i sindacati impegnandosi a stabilizzare 250 lavoratori precari.

Oggi, 2025, sono invece 222 dipendenti interinali a rischiare il posto.

La conclusione è sempre la stessa: promesse e patti non vengono mantenuti.

Prima dei diritti e della dignità dei lavoratori, vengono messi gli utili per i Comuni, che incassano dividendi mentre i sindaci restano assenti e silenti di fronte al destino di 222 famiglie.

Un’azienda solo formalmente “dei Comuni”, ma ormai fuori dal loro controllo, che agisce con un unico mandato: produrre profitti da distribuire ai soci pubblici.

E i sindaci? Fanno finta di non vedere.

INACCETTABILE! 🚨

Bollette e diritti dei lavoratori viaggiano insieme: entrambi sacrificati in nome degli utili da garantire ai Comuni.

Il giorno del referendum sul futuro dei servizi pubblici essenziali a Empoli si avvicina, abbiamo fatto tantissima strada per ottenere questo risultato ma ora è giunto il momento di rimboccarci le maniche e fare l’ultimo, decisivo, passo. Siamo tanti, tantissimi. Dobbiamo organizzarci e lo faremo:

🗓️ Martedì 23 settembre

⏰ dalle ore 21.15

📍presso le Pubbliche Assistenze di via XX settembre.

Il programma:

👉🏻 presenteremo il comitato Empoli del SI (chi siamo, cosa ci accomuna, cosa vogliamo e soprattutto perché è necessario VOTARE SI)

👉🏻 definiremo le prossime iniziative pubbliche

👉🏻 lanceremo un appello a tutti i cittadini

👉🏻 ascolteremo i vostri suggerimenti e le vostre osservazioni

Siamo cittadini e come voi abbiamo a cuore il futuro della nostra città

Partecipate numerosi e diffondete la notizia perché questa è una battaglia di tutti e per tutti i cittadini.

Martedì 16 settembre Assemblea pubblica di tutta la cittadinanza per parlare seriamente di acqua pubblica e gestione dei servizi rifiuti urbani.

REFERENDUM COMUNALE 09/11/25 AD EMPOLI, PERCHE’ SI?

Riflettiamo su:

Perché le bollette di acqua e rifiuti salgono oltre l’inflazione?

Chi decide le tariffe e come possono essere abbassate?

Quanti soldi delle bollette vanno agli azionisti di Multiutility?

Quale è la qualità dei servizi acqua e rifiuti ad Empoli?

Come possiamo ridurre le bollette e migliorare i servizi?

Cosa cambia il referendum comunale del 9 novembre, ad Empoli?

Noi siamo cittadine e cittadini come voi che vogliono capire dove vanno i nostri soldi ed i beni comuni, ci informiamo sulle carte ma ancor più nei contatti con le persone come noi.

Partecipa all’incontro: informarci è il primo passo per migliorare.

Il Referendum “Multiutility” ha una data! Voteremo domenica 9 novembre dalle 8 alle 23

Finalmente, dopo circa due anni dalla raccolta delle oltre 4.000 firme, i cittadini di Empoli potranno esprimere la loro volontà ed il loro pensiero riguardo alla Multiutility ed alla relativa quotazione in borsa così come chiaramente indicato nella delibera con cui, col referendum, chiediamo l’abrogazione.
Durante questi due anni, nonostante dichiarazioni e proclami, nulla è stato fatto per cambiare quella delibera, anzi il nostro Comune ha confermato il consenso, in sede di assemblea dei soci, al proseguimento degli intenti previsti in statuto della Multiutility, compreso quello della quotazione in borsa

Il Referendum, un evento eccezionale di cui a Empoli dovremmo essere fieri; i referendum Comunali pur essendo previsti dal D.lgs. 267 del 2000, sono uno strumento di democrazia diretta poco usato, ed è grazie alle nostre sollecitazioni che il Comune di Empoli, dopo oltre 20 anni si è finalmente dotato di un regolamento per la loro esecuzione. il Referendum da noi proposto e per il quale voteremo il 9 di Novembre, è quasi unico, perché interviene su decisioni dell’Amministrazione Comunale, una delibera con ripercussioni dirette sul futuro sociale ed economico dei cittadini in quanto attinente a tutti i servizi pubblici essenziali in monopolio naturale.

Con la data ufficializzata, è ancora più evidente il rammarico per il mancato accorpamento con le regionali: una scelta politica, non tecnica, fatta dall’amministrazione per rendere più difficile raggiungere il quorum, eppure da oggi la campagna referendaria si svolgerà negli stessi tempi e spazi di quella regionale, segno che l’accorpamento era possibile e avrebbe favorito la partecipazione.

Nonostante tutto, il quorum è alla portata, con l’impegno di tutti, con la forza delle oltre 4.000 firme raccolte, possiamo farcela, il 9 novembre andiamo a votare e portiamo con noi chi crede nei beni comuni.

Avremo modo nei prossimi giorni di comunicare, mediante ogni strumento, tutte le nostre attività di informazione, tutti i nostri incontri ed assemblee pubbliche, tutte le nostre manifestazioni a cui tutti i cittadini saranno invitati a partecipare.

Referendum Multiutility: quando il problema è chi chiede chiarezza.

Il PD Empolese si unisce all’attacco, ma la verità resta una sola.

Dopo Sinistra Italiana, ora anche il PD Empolese sceglie di attaccare il Comitato referendario Trasparenza per Empoli con argomentazioni false, infondate e palesemente coordinate con Sinistra Italiana empolese per logiche strumentali meramente elettorali legate alle elezioni regionali che li vedranno correre come alleati e che niente hanno a che fare con il referendum empolese.

Il tempismo parla chiaro: il nostro comunicato in cui ricordavamo pubblicamente l’impegno preso dal sindaco di indire il referendum comunale alla prima data utile, ossia il 19 ottobre, a cui fanno riferimento è uscito il 4 agosto – prima della ufficializzazione della data di voto delle regionali e quindi lontana da ogni logica elettorale imputabile alle elezioni regionali – mentre i due comunicati di SI e PD sono usciti più di due settimane dopo il nostro comunicato, a distanza di pochi giorni l’uno dall’altro, subito dopo l’ufficializzazione della data delle elezioni regionali da parte del Presidente Giani. Un chiaro tentativo di strumentalizzazione del referendum empolese per fini elettorali legati alle elezioni regionali confermata anche da questo secondo comunicato.

Un impegno preciso quello preso dal sindaco, espresso a mezzo stampa, che il PD e Sinistra Italiana tentano di distorcere facendolo passare per una volontà del nostro comitato al servizio di presunti avversari politici per sollevare il sindaco dalle sue dichiarazioni pubbliche.

Eppure la verità è semplice: è stato il sindaco a dichiarare pubblicamente la sua disponibilità ad indire il referendum alla prima data utile che da regolamento è il 19 ottobre, ma il silenzio che arriva da via Giuseppe del Papa continua ad essere assordante, e viene il dubbio che con l’ufficializzazione della data per le regionali del 12 ottobre sia diventato difficile mantenere la parola data e quindi altri si stiano adoperando per cercare di deviare l’attenzione distorcendo la realtà, nel frattempo attendiamo la data del 4 settembre in cui siamo stati convocati presso la segreteria generale del comune per avere aggiornamenti.

Il risultato è che a più di due anni dal deposito delle firme, non c’è ancora una data certa per il voto, l’unica occasione reale di accorpamento – che avrebbe garantito efficienza e risparmio invocate da Barsottini – è stata fatta volutamente sfumare, e adesso anche la prima data utile è stata fatta saltare.

A chi oggi contesta che i cittadini si rivolgano ai rappresentanti dei partiti presenti nei consigli comunali o regionali in qualità di rappresentanti istituzionali per portare nelle sedi preposte le loro istanze, ricordiamo che questa è l’essenza stessa della democrazia. Se togliamo ai cittadini la possibilità di essere ascoltati dalle istituzioni, come suggeriscono PD e Sinistra Italiana con le loro accuse, è la Costituzione stessa a essere svuotata di significato.

Ringraziamo però il segretario Barsottini, il suo intervento ci consente di riportare l’attenzione sui veri temi di questo referendum, ovvero la gestione dei beni comuni, l’acqua realmente pubblica, e il ruolo delle grandi multiutility sul mercato.

A proposito di promesse mantenute dal sindaco che Barsottini richiama: ricordiamo che nella sua prima assemblea dei soci, il sindaco ha votato per confermare “l’impegno a sviluppare una Continue reading “Referendum Multiutility: quando il problema è chi chiede chiarezza.”

Referendum Multiutility: quando il problema è chi chiede chiarezza.

Il PD Empolese si unisce all’attacco, ma la verità resta una sola.

Dopo Sinistra Italiana, ora anche il PD Empolese sceglie di attaccare il Comitato referendario Trasparenza per Empoli con argomentazioni false, infondate e palesemente coordinate con Sinistra Italiana empolese per logiche strumentali meramente elettorali legate alle elezioni regionali che li vedranno correre come alleati e che niente hanno a che fare con il referendum empolese.

Il tempismo parla chiaro: il nostro comunicato in cui ricordavamo pubblicamente l’impegno preso dal sindaco di indire il referendum comunale alla prima data utile, ossia il 19 ottobre, a cui fanno riferimento è uscito il 4 agosto – prima della ufficializzazione della data di voto delle regionali e quindi lontana da ogni logica elettorale imputabile alle elezioni regionali – mentre i due comunicati di SI e PD sono usciti più di due settimane dopo il nostro comunicato, a distanza di pochi giorni l’uno dall’altro, subito dopo l’ufficializzazione della data delle elezioni regionali da parte del Presidente Giani. Un chiaro tentativo di strumentalizzazione del referendum empolese per fini elettorali legati alle elezioni regionali confermata anche da questo secondo comunicato.

Un impegno preciso quello preso dal sindaco, espresso a mezzo stampa, che il PD e Sinistra Italiana tentano di distorcere facendolo passare per una volontà del nostro comitato al servizio di presunti avversari politici per sollevare il sindaco dalle sue dichiarazioni pubbliche.

Eppure la verità è semplice: è stato il sindaco a dichiarare pubblicamente la sua disponibilità ad indire il referendum alla prima data utile che da regolamento è il 19 ottobre, ma il silenzio che arriva da via Giuseppe del Papa continua ad essere assordante, e viene il dubbio che con l’ufficializzazione della data per le regionali del 12 ottobre sia diventato difficile mantenere la parola data e quindi altri si stiano adoperando per cercare di deviare l’attenzione distorcendo la realtà, nel frattempo attendiamo la data del 4 settembre in cui siamo stati convocati presso la segreteria generale del comune per avere aggiornamenti.

Il risultato è che a più di due anni dal deposito delle firme, non c’è ancora una data certa per il voto, l’unica occasione reale di accorpamento – che avrebbe garantito efficienza e risparmio invocate da Barsottini – è stata fatta volutamente sfumare, e adesso anche la prima data utile è stata fatta saltare.

A chi oggi contesta che i cittadini si rivolgano ai rappresentanti dei partiti presenti nei consigli comunali o regionali in qualità di rappresentanti istituzionali per portare nelle sedi preposte le loro istanze, ricordiamo che questa è l’essenza stessa della democrazia. Continue reading “Referendum Multiutility: quando il problema è chi chiede chiarezza.”

Il referendum dà fastidio? Diamo la colpa al comitato.

Il referendum è dei cittadini, non di chi vuole usarlo contro gli avversari.

Ringraziamo Sinistra Italiana Empolese per l’occasione che ci offre di chiarire pubblicamente un dato essenziale: la data del 19 ottobre non è una nostra invenzione né una manovra politica, come Sinistra Italiana Empolese lascia intendere nel suo comunicato, ma è la prima data utile prevista dal regolamento comunale per indire il referendum dopo la finestra elettorale mancata prima di giugno e ad invocarla non siamo stati noi, ma il sindaco Mantellassi, che ha affermato in un’importante intervista pubblica:

“Ho già dato la mia disponibilità a convocare il referendum alla prima data utile. Ma la democrazia ha delle regole. Il referendum sarà indetto, ma nel rispetto dei tempi e delle modalità previsti dalle norme.”

Se dunque Sinistra Italiana ritiene questa data inadatta, illogica o strumentale, dovrebbe interrogare il sindaco, non certo attaccare chi adesso si limita solo a ricordarla con tutti i suoi difetti avendo richiesto invano di migliorare quelle norme per quella data di voto attesa ormai da oltre due anni.

In merito all’accusa mossa da SI di non aver chiesto al sindaco l’accorpamento del referendum alle elezioni regionali, ricordiamo che la richiesta è stata formalmente presentata alla precedente amministrazione, di cui faceva parte anche l’attuale sindaco, ma non avendo ricevuto risposta è evidente che la questione sia rimasta aperta e sia stata ereditata dalla nuova amministrazione, la quale aveva il dovere politico e istituzionale di esprimersi in merito, non certo noi, che la richiesta l’abbiamo fatta. Quindi attribuire a noi responsabilità in merito è semplicemente falso.

In un momento di slancio pindarico Sinistra Italiana arriva persino a chiamarci goliardicamente “Trasparenza per Buongiorno Empoli”, cercando di screditarci per presunti legami con un soggetto politico specifico, ma se proprio vogliamo ironizzare, il nome più corretto – per coerenza con la realtà – sarebbe:

“Trasparenza per Buongiorno Empoli, Centrodestra per Empoli, Movimento 5 Stelle, Lega, Europa Verde, SiAmo Empoli, Rifondazione Comunista, PCI e tutti coloro che hanno sostenuto il referendum”.

Tutti questi soggetti – pur nelle loro profonde differenze – hanno scelto di appoggiare una battaglia che riguarda i beni comuni e i diritti dei cittadini, riconoscendo l’autonomia del nostro comitato, il resto sono dietrologie.

È evidente che il vero obiettivo del comunicato di SI non fosse entrare nel merito dei temi del referendum, ma colpire un avversario politico alle prossime elezioni regionali, infatti oltre metà del comunicato non è indirizzato a TPE ma a contestare un soggetto politico specifico, trascinando nel mezzo – con pretesti e falsità – un comitato civico e indipendente, che non ha mai permesso né mai permetterà che qualcuno metta un cappello sulle battaglie del comitato o che le usi per fini propri, se SI ha un problema politico con altri soggetti, lo affronti direttamente, non usi il referendum – Continue reading “Il referendum dà fastidio? Diamo la colpa al comitato.”

COME I NOSTRI SINDACI HANNO REGALATO I NOSTRI SOLDI E L’ACQUA AD ACEA

Un altro buon motivo per votare SI al referendum empolese per poter cambiare veramente modalità di gestione dell’acqua nel 2031. Per capire partiamo con un po’ di storia e numeri.

Mentre Acea si vanta sui giornali degli investimenti miliardari nel settore idrico, i nostri sindaci hanno autorizzato la più grande sottrazione di risorse dal servizio idrico della storia recente.

La storia inizia nel 2003, quando i sindaci del Basso Valdarno decisero di vendere il 45% di Acque spa (la società che gestisce l’acqua) a privati tramite una gara europea. Vinse ABAB spa, controllata da Acea, che investì appena 18 milioni di euro per ottenere non solo quasi la metà della società, ma anche il controllo gestionale pressoché completo.

Ma ecco dove inizia l’inganno che i sindaci hanno autorizzato.

Da quel momento, tutti gli investimenti necessari per migliorare il servizio idrico – parliamo di oltre 1,27 miliardi di euro in 21 anni – sono stati pagati interamente da noi cittadini attraverso le bollette. Per legge, infatti, nel settore idrico ogni costo deve essere coperto dalle tariffe che paghiamo. I privati non hanno messo neanche un euro in più dopo quei 18 milioni iniziali.

Risultato? Acea e soci hanno contribuito solo con l’1,25% degli investimenti totali, ma oggi a seguito del miliardo di investimenti pagato da noi le loro quote valgono tra 85 e 120 milioni di euro. Un guadagno del 370-550% sui soldi nostri, mentre noi abbiamo pagato tutto il resto.

Continue reading “COME I NOSTRI SINDACI HANNO REGALATO I NOSTRI SOLDI E L’ACQUA AD ACEA”

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