Primo SÌ a una gestione davvero pubblica, interamente in house

Oggi alla Conferenza Territoriale n.3 i Sindaci dovevano decidere sul nuovo affidamento del servizio idrico per la società Publiacqua.

Noi comitati per l’acqua pubblica assieme al Forum Toscano per i Movimenti dell’Acqua e alla Rete Toscana per la Tutela dei Beni Comuni eravamo lì a chiedere:

✋ NO alla gara con gestione mista (30% ai privati)

💧 SÌ a una gestione davvero pubblica, interamente in house

Risultato dell’assemblea:

➡️ Proroga di 1 anno a Publiacqua

➡️ Mandato al direttore AIT per avviare la nuova azienda in house

➡️ Voto unanime di tutti i Sindaci

Per noi è un passo avanti importante: niente gara, si apre la strada alla gestione realmente pubblica dell’acqua.

Giovedì 20 novembre ore 21.15 vi aspettiamo alle Pubbliche Assistenze di Empoli per programmare i prossimi importanti passi verso gestioni realmente pubbliche e partecipate con sempre maggiore consapevolezza dagli abitanti dei territori.

Dovremo continuare a vigilare, ma oggi abbiamo fatto un bel salto avanti! 💧✊

Stasera portiamo Empoli a Prato!

Forti del risultato ottenuto ad Empoli, dove la cittadinanza si è espressa chiaramente per una gestione pubblica, trasparente e in house dei servizi pubblici essenziali, partecipiamo questa sera all’incontro pubblico a Prato

👉 link evento: https://www.facebook.com/share/p/17iEPpeo6x/?mibextid=wwXIfr

Con noi portiamo non solo un’esperienza concreta, ma la voce di una comunità che ha scelto, e che ora vuole che quella scelta non resti isolata.

Grazie al lavoro costante di tanti comitati locali, e al supporto – rispettoso e consapevole – di alcune forze politiche, oggi si sta aprendo una discussione vera, non ideologica, su temi fondamentali: la gestione dell’acqua, dei rifiuti, dei servizi pubblici locali.

🔹 Non mettiamo in discussione, ma vogliamo mettere a discussione – cioè portare al centro del confronto – una visione diversa di gestione dei beni comuni: una visione civica, partecipata e orientata all’interesse della collettività.

💬 Ci andiamo con tranquillità, come sempre: disponibili a confrontarci e lavorare insieme, anche e soprattutto con chi porta sensibilità e argomentazioni diverse.

Lo abbiamo fatto fin dall’inizio, sempre dati alla mano, per mostrare – con numeri e fatti – la bontà delle scelte che proponiamo.

Questa è una battaglia che sta dando risultati perché nasce dal basso, e non risponde ad altri interessi se non a quello degli abitanti dei nostri territori.

Ci vediamo stasera 💧

Qualcuno dice di non andare a votare al referendum così non verrà raggiunto il quorum

Qualcuno dice di non andare a votare al referendum così non verrà raggiunto il quorum perché la gestione dell’acqua è e rimarrà comunque pubblica, ma non è vero.

La normativa riconosce come unica e sola gestione pubblica quella in house. 

Le società a totale partecipazione pubblica (come Alia Plures) sono riconosciute dalla legge come soggetti di scopo privatistico e soggette alla disciplina di legge privatistica e quindi a differenza dell’in house devono andare a bando di gara con il rischio reale di perdere la gestione. 

Sulla questione di evitare il quorum è chiaramente la conferma che queste persone, che non hanno il coraggio di dichiarare pubblicamente il loro scopo, non vogliono una gestione realmente pubblica e questo si sposa perfettamente con la logica del gestire con scopo privatistico, ovvero fuori dalla possibilità di controllo da parte della collettività attraverso società realmente pubbliche e con modalità democratiche.

Chi vi dice di non andare a votare è una persona che dimostra con queste affermazioni di non avere conoscenza e rispetto alcuno ne delle normative ne tantomeno di voi, questo voto serve eccome è l’unico modo per fermare la strada verso la borsa e dire che acqua e rifiuti devono restare dai cittadini.

Se Empoli non si esprime a decidere per Empoli saranno solo Firenze e Prato che hanno la maggioranza per decidere da sole, il 9 novembre andiamo a votare perché è l’ultima occasione per Empoli per contare davvero.

ATTENZIONE alle bufale sul referendum!

Qualcuno dice di non andate a votare perché l’acqua non va più in Borsa, ma non è vero.

La delibera approvata in consiglio comunale il 29 settembre non ha cambiato nulla: Alia Plures ha ancora tra i suoi obiettivi la quotazione in borsa rimandata solo a dopo il 2029 e allo stato attuale delle cose Empoli non potrà opporsi. Se la delibera approvata avesse cambiato qualcosa il referendum sarebbe stato annullato dal comitato dei garanti come –  previsto dall’art. 19 del regolamento — invece il 9 si vota perché quella delibera non ha cambiato niente, e chi dice il  contrario e vi dice di non andare a votare è una persona che dimostra con queste affermazioni di non avere rispetto alcuno ne dei regolamenti e tanto meno di voi.

Questo voto serve eccome: è l’unico modo per fermare la strada verso la Borsa e dire che acqua e rifiuti devono restare dei cittadini.

Se Empoli non si esprime, a decidere per Empoli saranno solo Firenze e Prato che hanno la maggioranza per decidere da sole.

Il 9 novembre andiamo a votare, perché è l’ultima occasione per contare davvero.

La questione è seria, ma meno complicata di come la si vorrebbe fare apparire.

Più Alia Plures resterà in piedi con l’attuale forma e statuto, più aumenterà la sua esposizione finanziaria.

Sta già comprando altre aziende e continuerà a farlo, non per realizzare nuovi investimenti o migliorare i servizi, ma per ingrandirsi accumulando debiti.

Così, invece di destinare risorse alle infrastrutture idriche o alla gestione dei rifiuti, continuerà a spendere centinaia di milioni per acquisizioni, fino a rendere inevitabile la vendita di quote dell’azienda per trovare nuovi fondi.

💰 Un circolo vizioso: più si compra, più ci si indebita, più si è costretti a vendere.

E se non si toglie l’acqua da questo meccanismo, finiranno per “mangiarsi” anche quella.

L’unica via d’uscita è staccare acqua e rifiuti da Plures, e preparare le prossime gestioni con società in house, davvero pubbliche, sotto il controllo dei Comuni e fuori dalle logiche del profitto costruito sulle nostre bollette.

👉 Il 9 novembre votiamo SÌ.

Per fermare la deriva finanziaria e restituire ai cittadini il controllo dei beni comuni.

Mercoledì 29 ottobre ore 21.15 circolo ARCI Pozzale

Cosa si nasconde dietro la parola MULTIUTILITY? E perché siamo di fronte a una grande presa in giro dei cittadini?
Dai mega stipendi ai manager, alle poltrone facili per politici in cerca di una seconda vita.
Senza dimenticare i lauti dividendi distribuiti oggi agli azionisti pubblici, che dovrebbero servire invece a migliorare il servizio pubblico.

Ne parliamo con chi questo modello lo ha studiato e per questo si è opposto duramente. Chi da tecnico, chi da amministratore locale.

Segnatevi i riferimenti.

🗓️ mercoledì 29 ottobre
⏰ ore 21.15
📍circolo ARCI Pozzale | via sottopoggio per San Donato, 23

Vi aspettiamo!

Lunedì 27 ottobre ore 21.15 sala teatro il Momento

Acqua, un bene prezioso per la collettività
Questa volta parliamo con chi conosce bene la realtà di Empoli e i problemi che hanno i suoi cittadini a gestire tariffe fuori controllo e servizi spesso inadeguati, che lasciano indietro gli ultimi.
Ne parliamo con
Don Armando Zappolini, parroco di Ponsacco e direttore della Caritas diocesana di San Miniato
Varis Rossi, ex sindaco di Empoli
Filippo Torrigiani, ex assessore di Empoli
Segnatevi i riferimenti.
🗓️ lunedì 27 ottobre
⏰ ore 21.15
📍teatro Il Momento | via del Giglio, 59
Non mancate e diffondete l’invito, vi aspettiamo!
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L’acqua è di tutti, non della finanza!

Partecipa e condividi, parleremo della gestione dell’acqua pubblica, di ACQUE SPA e di come difendere un bene vitale da logiche di profitto e fusioni sbagliate.

Un incontro aperto a tutti per capire, discutere e agire.

📅 Circolo Arci di Avane giovedì 23 ottobre ore 21:30

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l’acqua unisce, la partecipazione la difende. 💪

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#AcquaPubblica #ACQUESPA #ReferendumEmpoli #TrasparenzaPerEmpoli #DifendiamoLAcqua

Referendum: occorre un impegno speciale del Comune per una effettiva e democratica informazione e partecipazione della popolazione residente comunitaria e non.

Il referendum del 9 novembre è assolutamente inedito per Empoli e per la Toscana sotto vari profili:
per la prima volta si sottopone a referendum abrogativo una scelta della maggioranza del Consiglio Comunale, per la prima volta una consultazione elettorale si svolgerà solo ad Empoli e catturerà l’interesse di tutta la Toscana e, soprattutto, per la prima volta potranno votare tutti i residenti, anche quelli che non hanno cittadinanza italiana o comunitaria, circa 6-7000.
Ai nostri banchini e durante i nostri volantinaggi porta a porta, abbiamo avuto modo di parlare con decine di residenti senza cittadinanza europea che risultano spesso ancora più interessati e attenti al referendum ed alle nostre motivazioni rispetto ai cittadini italiani. Il motivo è ovvio: è la prima volta che sono interpellati su scelte politiche (non partitiche) che li riguardano direttamente, in questo caso come utenti dei servizi di competenza comunale quali acqua e rifiuti, servizi che
assorbono parte consistente del loro reddito, in percentuale ancora maggiore rispetto alla media degli empolesi.
Tuttavia questo nostro lavoro non è sufficiente poiché arriva solo ad una parte della popolazione senza cittadinanza europea e quindi senza tessera elettorale, su cui almeno si potrebbe
leggere la sezione elettorale. Occorre pertanto un doveroso sforzo dell’amministrazione comunale:
la popolazione con diritto di voto priva di tessera elettorale in quanto non comunitaria, deve essere informata in modo chiaro e puntuale circa sezione e sede di voto, mediante specifica
comunicazione individuale recapitata a casa in tempo utile per partecipare al voto. Lo impone il senso civico che ha sempre caratterizzato tutte le Amministrazioni comunali di Empoli.

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Il Comune dimezza le sedi per votare al Referendum mentre cresce il numero da 36.000 a 43.000 degli elettori con meno ore per votare

Un paradosso tutto empolese

43.156 persone dovranno votare al referendum il 9 novembre in poche sedi, per lo più mai utilizzate prima per votazioni, dimezzate rispetto al numero consueto, da 22 sedi a 11, con spostamenti disagevoli e scarsa informazione istituzionale.

Il Comune di Empoli, dopo aver scelto di non votare a primavera ma nel mese più disagevole, novembre, spesso funestato da emergenze meteo, al primo referendum comunale abrogativo, e dopo aver negato l’accorpamento con le regionali nella speranza di evitare il raggiungimento del quorum, va fino in fondo nel boicottaggio del referendum chiesto da oltre 4.000 cittadini, scegliendo modalità di gestione minime consentite dalle norme.

L’Amministrazione comunale persevera nella sua volontà di svuotare i veri strumenti di partecipazione diretta della cittadinanza.

A quasi un mese dalla richiesta di incontro avanzata dal Comitato promotore, l’amministrazione comunale ha convocato i rappresentanti del referendum soltanto tre giorni prima della pubblicazione ufficiale delle sedi di voto, accogliendo un’unica proposta — quella di collocare dei cartelli informativi fuori dalle consuete sedi elettorali per indicare le nuove sedi di voto — ma senza accogliere alcuna delle altre misure proposte per facilitare la partecipazione dei cittadini. Continue reading “Il Comune dimezza le sedi per votare al Referendum mentre cresce il numero da 36.000 a 43.000 degli elettori con meno ore per votare”

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