La questione è seria, ma meno complicata di come la si vorrebbe fare apparire.

Più Alia Plures resterà in piedi con l’attuale forma e statuto, più aumenterà la sua esposizione finanziaria.

Sta già comprando altre aziende e continuerà a farlo, non per realizzare nuovi investimenti o migliorare i servizi, ma per ingrandirsi accumulando debiti.

Così, invece di destinare risorse alle infrastrutture idriche o alla gestione dei rifiuti, continuerà a spendere centinaia di milioni per acquisizioni, fino a rendere inevitabile la vendita di quote dell’azienda per trovare nuovi fondi.

💰 Un circolo vizioso: più si compra, più ci si indebita, più si è costretti a vendere.

E se non si toglie l’acqua da questo meccanismo, finiranno per “mangiarsi” anche quella.

L’unica via d’uscita è staccare acqua e rifiuti da Plures, e preparare le prossime gestioni con società in house, davvero pubbliche, sotto il controllo dei Comuni e fuori dalle logiche del profitto costruito sulle nostre bollette.

👉 Il 9 novembre votiamo SÌ.

Per fermare la deriva finanziaria e restituire ai cittadini il controllo dei beni comuni.

Mercoledì 29 ottobre ore 21.15 circolo ARCI Pozzale

Cosa si nasconde dietro la parola MULTIUTILITY? E perché siamo di fronte a una grande presa in giro dei cittadini?
Dai mega stipendi ai manager, alle poltrone facili per politici in cerca di una seconda vita.
Senza dimenticare i lauti dividendi distribuiti oggi agli azionisti pubblici, che dovrebbero servire invece a migliorare il servizio pubblico.

Ne parliamo con chi questo modello lo ha studiato e per questo si è opposto duramente. Chi da tecnico, chi da amministratore locale.

Segnatevi i riferimenti.

🗓️ mercoledì 29 ottobre
⏰ ore 21.15
📍circolo ARCI Pozzale | via sottopoggio per San Donato, 23

Vi aspettiamo!

Lunedì 27 ottobre ore 21.15 sala teatro il Momento

Acqua, un bene prezioso per la collettività
Questa volta parliamo con chi conosce bene la realtà di Empoli e i problemi che hanno i suoi cittadini a gestire tariffe fuori controllo e servizi spesso inadeguati, che lasciano indietro gli ultimi.
Ne parliamo con
Don Armando Zappolini, parroco di Ponsacco e direttore della Caritas diocesana di San Miniato
Varis Rossi, ex sindaco di Empoli
Filippo Torrigiani, ex assessore di Empoli
Segnatevi i riferimenti.
🗓️ lunedì 27 ottobre
⏰ ore 21.15
📍teatro Il Momento | via del Giglio, 59
Non mancate e diffondete l’invito, vi aspettiamo!
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L’acqua è di tutti, non della finanza!

Partecipa e condividi, parleremo della gestione dell’acqua pubblica, di ACQUE SPA e di come difendere un bene vitale da logiche di profitto e fusioni sbagliate.

Un incontro aperto a tutti per capire, discutere e agire.

📅 Circolo Arci di Avane giovedì 23 ottobre ore 21:30

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l’acqua unisce, la partecipazione la difende. 💪

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#AcquaPubblica #ACQUESPA #ReferendumEmpoli #TrasparenzaPerEmpoli #DifendiamoLAcqua

Referendum: occorre un impegno speciale del Comune per una effettiva e democratica informazione e partecipazione della popolazione residente comunitaria e non.

Il referendum del 9 novembre è assolutamente inedito per Empoli e per la Toscana sotto vari profili:
per la prima volta si sottopone a referendum abrogativo una scelta della maggioranza del Consiglio Comunale, per la prima volta una consultazione elettorale si svolgerà solo ad Empoli e catturerà l’interesse di tutta la Toscana e, soprattutto, per la prima volta potranno votare tutti i residenti, anche quelli che non hanno cittadinanza italiana o comunitaria, circa 6-7000.
Ai nostri banchini e durante i nostri volantinaggi porta a porta, abbiamo avuto modo di parlare con decine di residenti senza cittadinanza europea che risultano spesso ancora più interessati e attenti al referendum ed alle nostre motivazioni rispetto ai cittadini italiani. Il motivo è ovvio: è la prima volta che sono interpellati su scelte politiche (non partitiche) che li riguardano direttamente, in questo caso come utenti dei servizi di competenza comunale quali acqua e rifiuti, servizi che
assorbono parte consistente del loro reddito, in percentuale ancora maggiore rispetto alla media degli empolesi.
Tuttavia questo nostro lavoro non è sufficiente poiché arriva solo ad una parte della popolazione senza cittadinanza europea e quindi senza tessera elettorale, su cui almeno si potrebbe
leggere la sezione elettorale. Occorre pertanto un doveroso sforzo dell’amministrazione comunale:
la popolazione con diritto di voto priva di tessera elettorale in quanto non comunitaria, deve essere informata in modo chiaro e puntuale circa sezione e sede di voto, mediante specifica
comunicazione individuale recapitata a casa in tempo utile per partecipare al voto. Lo impone il senso civico che ha sempre caratterizzato tutte le Amministrazioni comunali di Empoli.

Continue reading “Referendum: occorre un impegno speciale del Comune per una effettiva e democratica informazione e partecipazione della popolazione residente comunitaria e non.”

Il Comune dimezza le sedi per votare al Referendum mentre cresce il numero da 36.000 a 43.000 degli elettori con meno ore per votare

Un paradosso tutto empolese

43.156 persone dovranno votare al referendum il 9 novembre in poche sedi, per lo più mai utilizzate prima per votazioni, dimezzate rispetto al numero consueto, da 22 sedi a 11, con spostamenti disagevoli e scarsa informazione istituzionale.

Il Comune di Empoli, dopo aver scelto di non votare a primavera ma nel mese più disagevole, novembre, spesso funestato da emergenze meteo, al primo referendum comunale abrogativo, e dopo aver negato l’accorpamento con le regionali nella speranza di evitare il raggiungimento del quorum, va fino in fondo nel boicottaggio del referendum chiesto da oltre 4.000 cittadini, scegliendo modalità di gestione minime consentite dalle norme.

L’Amministrazione comunale persevera nella sua volontà di svuotare i veri strumenti di partecipazione diretta della cittadinanza.

A quasi un mese dalla richiesta di incontro avanzata dal Comitato promotore, l’amministrazione comunale ha convocato i rappresentanti del referendum soltanto tre giorni prima della pubblicazione ufficiale delle sedi di voto, accogliendo un’unica proposta — quella di collocare dei cartelli informativi fuori dalle consuete sedi elettorali per indicare le nuove sedi di voto — ma senza accogliere alcuna delle altre misure proposte per facilitare la partecipazione dei cittadini. Continue reading “Il Comune dimezza le sedi per votare al Referendum mentre cresce il numero da 36.000 a 43.000 degli elettori con meno ore per votare”

Piano industriale Plures: Sindaci responsabili di Borsa e bollette

A volere sia l’aumento delle bollette che la permanenza dell’obiettivo della quotazione in Borsa sono gli attuali sindaci dei nostri Comuni, è una loro scelta, chiara e ribadita.

Durante la presentazione del nuovo Piano Industriale di Alia Multiutility – che presto assumerà il nome Plures – è emerso chiaramente che la quotazione in Borsa non viene abbandonata, ma semplicemente rinviata almeno fino al 2029. I vertici hanno infatti precisato che “non è proprio prevista nell’orizzonte di piano”, ma hanno anche sottolineato come “tutte le utility italiane sono quotate” e che questa prospettiva rimane nella cultura manageriale del management dell’azienda dalla quale non è possibile prescindere, come ribadito dal presidente esecutivo di Estra, Macrì. 

A decidere su questa strategia e sul permanere della quotazione sono gli attuali sindaci dei Comuni che hanno confermato e rinnovato tutti gli obiettivi dell’azienda, compreso quello della quotazione in borsa, con il loro voto nell’assemblea dei soci del 23 ottobre 2024.

Per quanto riguarda il piano industriale, Plures si presenta come una grande società finanziaria al momento pubblica: i 2,5 miliardi di euro di investimenti previsti saranno raccolti contraendo nuovo debito o con debito già contratto, che Plures poi presterà a sua volta alle società operative (Alia, Publiacqua, Acque Spa, Estra ecc.) applicando tassi di interesse più alti rispetto a quelli a cui li ottiene – tassi che, con ogni probabilità, sarebbero stati più bassi se le società partecipate Continue reading “Piano industriale Plures: Sindaci responsabili di Borsa e bollette”

Verso il Referendum – A Empoli riprendiamoci l’acqua!

📅 Lunedì 6 ottobre – ore 21.15

📍 Circolo ARCI Cortenuova, via del Ponte 24

💧 Verso il Referendum – A Empoli riprendiamoci l’acqua!

Le bollette continuano a salire, ma il controllo sui nostri servizi essenziali si allontana sempre di più dai cittadini.

Con la Multiutility i Comuni perdono voce e i cittadini pagano il prezzo più alto.

Ne parleremo insieme per capire come tornare a una gestione 100% pubblica, in house, che garantisca risparmio, trasparenza e controllo reale della comunità.

🗳️ Il 9 novembre si vota: il referendum è la possibilità concreta di restituire a Empoli la facoltà di decidere davvero sul proprio futuro.

Questo referendum non è contro qualcuno ma per restituire ai cittadini di Empoli la possibilità di decidere come gestire i propri beni comuni.

È un’occasione per riprendere in mano ciò che ci appartiene: acqua, energia, rifiuti e trasparenza.

👉 Riprendiamoci tutto. Riprendiamoci l’acqua.

📢 Condividi questo post e invita amici e conoscenti a partecipare: la consapevolezza si costruisce insieme!

Dal voto del sindaco alla quotazione: ecco perché serve il referendum

La Multiutility è ormai nota a tutti come un’operazione finanziaria a trazione fiorentina. Ad Empoli però si tenta di raccontarla come un fatto “empolese”, arrivando a sostenere che una delibera comunale possa addirittura congelare la quotazione in Borsa. La realtà è ben diversa.

La legge già imponeva al Consiglio Comunale un passaggio preventivo prima del voto in Alia: non è cambiato nulla rispetto a prima.

E la promessa di votare contro la quotazione non ha alcun valore concreto, perché la stessa Alia ha dichiarato ufficialmente che fino al 2029 la quotazione non è in discussione. Una promessa sul nulla, insomma: questa amministrazione non sarà mai chiamata a votare la quotazione, parola di Alia.

Nel frattempo però, il 23/10/2024, il sindaco di Empoli ha già votato in Alia la conferma degli indirizzi dati dalla precedente amministrazione Barnini, compreso l’obiettivo della quotazione, con l’approvazione dello statuto e della delibera empolese. È questo il vero punto: con quel voto, la società è stata legittimata a proseguire nel percorso preparatorio alla quotazione.

Se si vuole davvero fermare il processo, occorre un atto chiaro che impegni il sindaco a votare sempre contro qualsiasi atto preparatorio alla quotazione, non solo contro l’atto finale. Cosa che ad oggi non è avvenuta.

E anche se Empoli votasse contro, sarebbero comunque Firenze e Prato, con il loro 56% delle quote, a decidere per tutti. Per questo è fondamentale abrogare la delibera oggetto del referendum: solo così Empoli avrà la possibilità di uscire al momento della quotazione. Altrimenti, con buona pace di tutti, verremmo trascinati dentro la società quotata a forza.

Sul tema del “controllo pubblico” e della volontà di vigilare su Alia, occorre una doccia fredda di realtà.

L’Antitrust ha già scritto nero su bianco che Firenze avrà un controllo esclusivo e negativo sulla società, escludendo di fatto qualsiasi altro Comune.
La stessa Alia, in un documento ufficiale, ha dichiarato al Comune di Firenze: “La partecipazione del Comune da Lei rappresentato nella compagine sociale della Scrivente NON CONSENTE DI RITENERE CHE L’ENTE ESERCITI UN’INFLUENZA DOMINANTE SULLE DECISIONI ASSEMBLEARI PIU’ SIGNIFICATIVE” “CIO’ LASCIA DUBITARE CHE ALIA Servizi Ambientali POSSA effettivamente QUALIFICARSI alla stregua di UN’AZIENDA DIPENDENTE DELL’AMMINISTRAZIONE COMUNALE”. Continue reading “Dal voto del sindaco alla quotazione: ecco perché serve il referendum”

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