Piano industriale Plures: Sindaci responsabili di Borsa e bollette

A volere sia l’aumento delle bollette che la permanenza dell’obiettivo della quotazione in Borsa sono gli attuali sindaci dei nostri Comuni, è una loro scelta, chiara e ribadita.

Durante la presentazione del nuovo Piano Industriale di Alia Multiutility – che presto assumerà il nome Plures – è emerso chiaramente che la quotazione in Borsa non viene abbandonata, ma semplicemente rinviata almeno fino al 2029. I vertici hanno infatti precisato che “non è proprio prevista nell’orizzonte di piano”, ma hanno anche sottolineato come “tutte le utility italiane sono quotate” e che questa prospettiva rimane nella cultura manageriale del management dell’azienda dalla quale non è possibile prescindere, come ribadito dal presidente esecutivo di Estra, Macrì. 

A decidere su questa strategia e sul permanere della quotazione sono gli attuali sindaci dei Comuni che hanno confermato e rinnovato tutti gli obiettivi dell’azienda, compreso quello della quotazione in borsa, con il loro voto nell’assemblea dei soci del 23 ottobre 2024.

Per quanto riguarda il piano industriale, Plures si presenta come una grande società finanziaria al momento pubblica: i 2,5 miliardi di euro di investimenti previsti saranno raccolti contraendo nuovo debito o con debito già contratto, che Plures poi presterà a sua volta alle società operative (Alia, Publiacqua, Acque Spa, Estra ecc.) applicando tassi di interesse più alti rispetto a quelli a cui li ottiene – tassi che, con ogni probabilità, sarebbero stati più bassi se le società partecipate Continue reading “Piano industriale Plures: Sindaci responsabili di Borsa e bollette”

Verso il Referendum – A Empoli riprendiamoci l’acqua!

📅 Lunedì 6 ottobre – ore 21.15

📍 Circolo ARCI Cortenuova, via del Ponte 24

💧 Verso il Referendum – A Empoli riprendiamoci l’acqua!

Le bollette continuano a salire, ma il controllo sui nostri servizi essenziali si allontana sempre di più dai cittadini.

Con la Multiutility i Comuni perdono voce e i cittadini pagano il prezzo più alto.

Ne parleremo insieme per capire come tornare a una gestione 100% pubblica, in house, che garantisca risparmio, trasparenza e controllo reale della comunità.

🗳️ Il 9 novembre si vota: il referendum è la possibilità concreta di restituire a Empoli la facoltà di decidere davvero sul proprio futuro.

Questo referendum non è contro qualcuno ma per restituire ai cittadini di Empoli la possibilità di decidere come gestire i propri beni comuni.

È un’occasione per riprendere in mano ciò che ci appartiene: acqua, energia, rifiuti e trasparenza.

👉 Riprendiamoci tutto. Riprendiamoci l’acqua.

📢 Condividi questo post e invita amici e conoscenti a partecipare: la consapevolezza si costruisce insieme!

Dal voto del sindaco alla quotazione: ecco perché serve il referendum

La Multiutility è ormai nota a tutti come un’operazione finanziaria a trazione fiorentina. Ad Empoli però si tenta di raccontarla come un fatto “empolese”, arrivando a sostenere che una delibera comunale possa addirittura congelare la quotazione in Borsa. La realtà è ben diversa.

La legge già imponeva al Consiglio Comunale un passaggio preventivo prima del voto in Alia: non è cambiato nulla rispetto a prima.

E la promessa di votare contro la quotazione non ha alcun valore concreto, perché la stessa Alia ha dichiarato ufficialmente che fino al 2029 la quotazione non è in discussione. Una promessa sul nulla, insomma: questa amministrazione non sarà mai chiamata a votare la quotazione, parola di Alia.

Nel frattempo però, il 23/10/2024, il sindaco di Empoli ha già votato in Alia la conferma degli indirizzi dati dalla precedente amministrazione Barnini, compreso l’obiettivo della quotazione, con l’approvazione dello statuto e della delibera empolese. È questo il vero punto: con quel voto, la società è stata legittimata a proseguire nel percorso preparatorio alla quotazione.

Se si vuole davvero fermare il processo, occorre un atto chiaro che impegni il sindaco a votare sempre contro qualsiasi atto preparatorio alla quotazione, non solo contro l’atto finale. Cosa che ad oggi non è avvenuta.

E anche se Empoli votasse contro, sarebbero comunque Firenze e Prato, con il loro 56% delle quote, a decidere per tutti. Per questo è fondamentale abrogare la delibera oggetto del referendum: solo così Empoli avrà la possibilità di uscire al momento della quotazione. Altrimenti, con buona pace di tutti, verremmo trascinati dentro la società quotata a forza.

Sul tema del “controllo pubblico” e della volontà di vigilare su Alia, occorre una doccia fredda di realtà.

L’Antitrust ha già scritto nero su bianco che Firenze avrà un controllo esclusivo e negativo sulla società, escludendo di fatto qualsiasi altro Comune.
La stessa Alia, in un documento ufficiale, ha dichiarato al Comune di Firenze: “La partecipazione del Comune da Lei rappresentato nella compagine sociale della Scrivente NON CONSENTE DI RITENERE CHE L’ENTE ESERCITI UN’INFLUENZA DOMINANTE SULLE DECISIONI ASSEMBLEARI PIU’ SIGNIFICATIVE” “CIO’ LASCIA DUBITARE CHE ALIA Servizi Ambientali POSSA effettivamente QUALIFICARSI alla stregua di UN’AZIENDA DIPENDENTE DELL’AMMINISTRAZIONE COMUNALE”. Continue reading “Dal voto del sindaco alla quotazione: ecco perché serve il referendum”

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